La formula per un buon ascolto: 3v+c

Quando comunichiamo con qualcuno per trasmettere al meglio ciò che sentiamo e

vogliamo che l’altro comprenda è bene prendere in considerazione tre aspetti:

Il contatto visivo
L’aderenza verbale
Il linguaggio corporeo

Durante un colloquio di counseling questi aspetti risultano essere essenziali.

Il contatto visivo

È necessario instaurare un contatto visivo quando dialoghiamo con qualcuno. Ciò mostra che siamo

attenti e stiamo ascoltando. Ovviamente dobbiamo ricordare che il contatto visivo è comunque soggetto

alle norme sociali della cultura di appartenenza, infatti per alcuni gruppi culturali come gli indiani d’America,

è preferibile evitarlo.
Nella cultura europea il contatto visivo diretto e visto come un segno di forte interesse, tuttavia anche

nella nostra cultura in genere una persona mantiene un maggior contatto visivo mentre Ascolta e minore mentre parla.

Il tono della voce

Il tono della voce è un elemento importante della comunicazione non verbale e si compone di vari elementi:
Il volume, il ritmo, l’andamento eccetera.
Portare l’attenzione al tono di voce del nostro interlocutore ci consente di comprendere in modo migliore

le sue emozioni e il suo vissuto; il volume ed il ritmo ci dicono qualcosa sul suo stato d’animo.

È bene fare attenzione anche al nostro tono della voce quando comunichiamo riflettendo se effettivamente esprime ciò che desideriamo.

L’aderenza verbale consiste nel rimanere sull’argomento portato dal nostro interlocutore,

ciò serve a comunicare che stiamo ascoltando è che ci interessa ciò di cui sta parlando.

Il linguaggio corporeo

Porsi apertamente di fronte al nostro interlocutore, inchinandosi leggermente in avanti con

un viso espressivo ed utilizzando gesti incoraggianti eh facilitanti fa capire all’interlocutore di essere interessato e coinvolto.

È molto importante fare attenzione a cosa comunica in modo non verbale chi abbiamo di fronte.